mercoledì 9 maggio 2007

Il libero mercato

«E' tutta una questione di soldi, ragazzo, il resto è conversazione. [...] Il danaro c'è ma non si vede, qualcuno vince, qualcuno perde. Il danaro di per s'è non si fa e non si perde, semplicemente si trasferisce da un'intuizione ad un'altra, magicamente. Quel quadro lì lo comprai dieci anni fa per sessantamila dollari, oggi potrei venderlo a seicentomila. L'illusione è diventata realtà e più reale lei diventa e più accanitamente la vogliono. Il capitalismo al suo meglio. [...] Il più ricco 1% del Paese possiede metà della ricchezza del Paese, cinque trilioni di dollari. Un terzo di questi proviene dal duro lavoro, due terzi provengono dai beni ereditati - interessi sugli interessi accumulati da vedove e figli idioti e dal mio lavoro, la speculazione mobiliare-immobiliare. E' una stronzata. C'è il 90% degli americani là fuori che sono nullatenenti o quasi. Io non creo niente. Io posseggo. E noi facciamo le regole. Le notizie, le guerre, la pace, le carestie, le sommosse, il prezzo di uno spillo. Tiriamo fuori i conigli dal cilindro mentre gli altri seduti si domandano come accidenti abbiamo fatto. Non sarai tanto ingenuo da credere che viviamo in una democrazia, vero? E' il libero mercato e tu ne fai parte... Sì, hai quell'istinto da killer»
Gekko in "Wall Street" di O. Stone

Nessun commento: