lunedì 14 maggio 2007

Il conflitto israelo-palestinese

La questione Palestinese s'intreccia con quasi tutti i conflitti dell'ultimo cinquantennio ed è uno dei temi caldi della storia contemporanea; merita dunque uno spazio nel mio blog.
L'inizio delle rivalità si può far risalire ufficialmente alla fine degli anni '40, periodo in cui gli Ebrei, mossi da uno squallido vittimismo, terminarono il loro peregrinare sentendo l'inviolabile diritto di occupare un territorio non loro. Quindi, facendo leva sulle presunte tragedie subite, cominciano a "rivendicare" la terra di quello che è l'attuale Stato d'Israele, additandola come "Terra Promessa". Già qui ci sarebbe molto da dire, in quanto il 90% della popolazione israeliana è discendente dei cosiddetti Ashkenaziti, discendenti a loro volta dall'antico popolo dei Khazaria, non di quello ebraico! Gli unici quindi ad avere un'origine semita e medio-orientale sarebbero i Sefarditi, esigua minoranza. Questo "tallone d'Achille di Israele" ovviamente è stato sempre fatto passare sotto silenzio, poichè dimostrerebbe come le rivendicazioni territoriali dei sionisti non abbiano alcun fondamento storico oggettivo! L'ubicazione poi... non è stata certo scelta nell'antichità, e penso che i suoi motivi siano alquanto ovvi. E' paradossale constatare come il Sionismo, un movimento ebraico a forti connotati nazionalistici e razzisti, non sia stato creato dai leggittimi eredi di Re Salomone, bensì dagli eredi di antiche tribù turcomanne. Ma aldilà di ciò, argomentazioni che purtroppo lasciano il tempo che trovano, bisogna ragionare sui fatti che da anni tormentano la martoriata Terra dei due fiumi. E penso che qualunque persona dotata di senno e obiettività dia ragione alla frangia degli occupati, dei resistenti. Ormai solo pochi ciellini si schierano dalla parte di chi martorizza quei fieri popoli. I motivi sono ovvi. Innanzitutto creare uno Stato sulla base della semplice appartenenza religiosa è un'idiozia abnorme. Ed è ancora più idiota chi osa accodare alle futili motivazioni quella dei torti subiti dagli Ebrei, che diventano così gli unici ad avere il diritto di cacciare un popolo dal proprio territorio. Bhe, che lo abbiano fatto curdi e ROM non mi risulta, e che se lo facciano abbiano il plauso della comunità internazionale la vedo un'ipotesi molto remota. E ragioniamo anche un po' sui motivi per cui gli Ebrei sono stati tanto tartassati. Basta leggere "Bagatelle per un massacro" per capire che i giudei, ovunque si siano stanziati, hanno sempre causato problemi, instaurando plutocrazie, volendo dettar legge e porsi come despoti assoluti, perchè "popolo eletto". L'intrecciarsi della storia dell'antisemitismo con tutti i più complessi problemi mondiali apre scenari che dovrebbero farci riflettere. Il nazismo: prima di considerare Hitler un pazzo furioso, proporrei (senza che mamma USA ci bacchetti) una bella revisione storica, per accertare cause ed effetti. Che gli ebrei siano stati internati è cosa certa. Tralasciamo la soluzione finale, di cui magari parlerò in qualche altra occasione. I motivi: per quanto Hitler fosse razzista, la storiella della razza ariana è cosa da propinare alle malleabili menti dei bambini. Penso che tutti siano d'accordo nell'affermare che Hitler abbia internato, e sottolineo internato, gli ebrei per ben altri ordini di motivi. Innanzitutto per combattere la loro plutocrazia (accompagnata addirittura da una dichiarazione di guerra!) ed evitare che potessero costituire un ostacolo per lo sforzo bellico. In secondo luogo come intimidazione. Ebbene si. Dovete sapere (visto che sui libri di storia non lo troverete mai) che il Fhurer, in tempi "non sospetti", aveva firmato con il Mossad il cosiddetto patto di "Haavara", in cui si impegnava a sovvenzionare gli ebrei affinchè lasciassero il suolo tedesco e avessero spazio in Palestina (poichè gli altri patti con altre zone del mondo non andarono a genio agli ebrei. A loro spettava la "Terra Promessa"... che poi promessa da chi?!?!? Da un mitologico barbone che errava per il deserto a capo di un popolo di schiavi?!?!)(ricordo che in ciò collaborarono attivamente con Sionisti ed americani). Ma la proverbiale caparbietà degli ebrei fece si che anche questa iniziativa fallisse, e all'inizio della guerra Hitler si vide costretto a usarli per lavoro coatto, in attesa di regalar loro un posto fuori dall'Europa. Ma, voglio anche ammettere che siano stati davvero sterminati, come la Storia vuol farci credere. Possono far di ciò spada e scudo? Dà loro il diritto di passare nel giro di 2 anni da vittima a cruento carnefice? A voi le risposte...
Ma ora analizziamo un po' lo scenario di quel luogo, cui quotidianamente possiamo assistere comodamente seduti in poltrona. Vediamo da una parte un esercito organizzato, che per ordini di qualche pusillanime, vaga sul suolo arabo dando baionette ai moribondi, gridando "shalom" e distruggendo case, coltivazioni, stuprando donne e perpetrando i più abominevoli massacri, certi del fatto che i media di regime ignoreranno le loro gesta. Dall'altra parte c'è un popolo fiero, che continua a rivendicare giustamente la propria terra, ma che, proprio come promesso dalla globalizzazione, non riceve il benchè minimo sovvenzionamento allo sviluppo, costretto a vivere da nomade, senza uno Stato in cui vivere, senza un esercito con cui combattere l'oppressore. E che ricorre dunque al cosiddetto terrorismo, facendosi eroicamente saltare in aria, non in nome della Jihad, ma in nome dell'eccelso principio di Libertà. E, dopo essersi impossesati impropriamente di un territorio, dopo aver massacrato popolazioni intere, dopo aver impedito a migliaia di persone di tornare alla propria dimora, dopo aver usato vari metodi di terrore sconosciuto nella storia, i primi continuano a considerarsi "vittime del terrorismo palestinese!". Il mondo intero è testimone dell'assassinio di Muhamad Al-Dura, di 1000 bambini uccisi a sangue freddo dai giudei, di soldati con la stessa di David che polverizzano le ossa dei ragazzi dei palestinesi a colpi di pietra mentre loro urlano di dolore. Sarebbe impossibile elencare tutti i crimini del Sionismo in un solo articolo, mi sono limitato ai primi che mi son venuti in mente. Bhè, non so più cosa dire... voi da che parte stareste? Personalmente sono indignato da giornalisti e uomini politici apertamente schierati a difesa di Israele, dichiarandosi quindi complici dei suoi misfatti. Forse fanno finta di non ricordare che Israele non ha mai preso in considerazione le decine di risoluzioni di condanna delle Nazioni Unite. Fanno finta di non ricordare che Israele è l'unico paese del Medio-Oriente a detenere un micidiale arsenale di armi di distruzioni di massa. Fingono di non vedere il sempre più dilagante imperialismo sionistico-atlantico, nella vana speranza di avere un posto di riguardo e arraffare qualcosa quando si siederanno ad un tavolino e spartiranno il potere sul globo. Ma essi non rappresentano l'Italia, rappresentano unicamente se stessi. In Italia vi sono milioni di persone intelligenti e riflessive, che non credono alle fandonie di Bush & Co, che hanno gli occhi aperti su chi realmente governa, su chi è il vero nemico da combattere!
Tanto per la cronaca, lo scorso 28 Aprile 10.000 ebrei a New York hanno chiesto di fronte al Consolato israeliano lo scioglimento dello Stato d'Israele. E le TV non ne hanno minimamente parlato! Tanto per fare un esempio della profonda omertà e disinformazione che vige sulle nostre teste. Chiudo con la citazione di un soldato Israeliano che ha così parlato durante un processo: "io godo quando sento le grida sofferenti dei bambini palestinesi da sotto i cumuli di macerie delle case distrutte sopra le loro teste". Lascio a voi i commenti...
Onore al fiero popolo palestinese!!!

1 commento:

Antonio Candeliere ha detto...

Bellissimo post. Complimenti!